Il futuro di Pechino passa (anche) per Hong Kong.
Nel minuscolo, quanto eccezionalmente strategico e indispensabilmente rilevante, territorio speciale di Hong Kong sono venute alla luce le profonde difficoltà del gigante cinese. Da un lato le legittime e promesse richieste di autonomia degli abitanti dell’ex colonia britannica; dall’altro lato l’esigenza di Pechino di tenere assieme – e, possibilmente, in maniera omogenea – il suo territorio nazionale.
Sulla questione coreana
Benché meno spasmodica e concitata, forse grottesca, l’escalation di tensione e di minacce in Estremo oriente non sfigura al fianco di quelle del periodo della Guerra fredda. Corea del Nord da una parte, quella del Sud dall’altra; un anacronistico regime comunista di sopra e una potenza economica di sotto; Cina di qua e Stati Uniti di là. Gli attori, in quanto a potenza economico-militare e soft-power, sono di tutto rispetto. Peccato che le minacce del giovane e paffuto Kim Jong-un (subentrato, nel 2011, alla guida del paese dopo la morte del padre, Kim Jong-il) e del suo Stato maggiore appaiano più come provocazioni che come prodromi di un’azione militare.